#PuntidiVista: Somma torna a casa
Al centro prelievi ristrutturato da Avis di Somma si respira ancora aria di nuovo. Perché è passato poco più di un mese da quando i battenti sono stati riaperti. Dai pavimenti all’impianto elettrico fino alla sala d’attesa e ai bagni, tutto è stato rimesso a nuovo dopo che ci si era trovati di fronte a un bivio: o si fanno i lavori di ristrutturazione oppure si chiude l’attività trasfusionale a Somma. Ma come si fa a chiudere dopo 65 anni di vita e di donazioni? Meglio non chiedere a Marzio Mariani presidente del sodalizio. «Non potevamo farlo – dice – e anche se all’inizio sembrava una scommessa impossibile, ora eccoci qui».
A rendere possibile il sogno è stato un po’ tutto il territorio: dalle amministrazioni comunali, che per prime ci hanno creduto volendo mantenere un presidio così importante per il territorio, fino all’Azienda Ospedaliera e a diverse realità produttive locali. «Rispetto a un iniziale preventivo molto più alto – spiega Ivan Zingaro, consigliere e tesoriere – siamo riusciti a contenere di molto i costi. Abbiamo fatto e faremo ancora iniziative di raccolta fondi e abbiamo dovuto chiedere un prestito alla Banca, ma alla fine ce l’abbiamo fatta rimboccandoci noi stessi le maniche e contribuendo ai lavori».
Dopo il taglio del nastro a dicembre 2015 alla presenza delle autorità amministrative e sanitarie, ancora un po’ di attesa, fino all’inizio di aprile. «Mancava il controllo dalla Asl e poi i documenti formali – spiega Mariani – ma con un po’ di pressione alla fine tutto si è aggiustato e siamo partiti, con grande soddisfazione per i nostri donatori, felici di tornare finalmente a casa». Questa è infatti la casa per oltre 1000 donatori che, grazie alle loro donazioni (conferite all’Unità di Gallarate) non fanno mancare il loro apporto che è di 1900 donazioni all’anno, un dato lievemente superiore a quello medio provinciale.
Tutto il legame con il territorio viene fuori dal racconto del gazebo piazzato alla mattina presto quando c’è la Fiera del Castello, ma anche dal concorso con le scuole cittadine per il logo dei 65 anni e poi ancora cinque anni di tornei di calcetto e ora l’impegno con la Podistica Mezzanese per la Trial Run For Avis Somma che fa parte del circuito Trial del Varesotto. «Siamo accanto a chi fa sport – dice Mariani – perché questo significa promuove i valori di Avis, del dono e di stili di vita sani».
«Con la riapertura del centro – concludono Mariani e Zingaro – abbiamo voluto dire grazie a tutti i nostri donatori e questo ci sembra il miglior modo di farlo per festeggiare il 65° anniversario di fondazione: adesso un sogno nel cassetto è quello di poter aprire anche il sabato mattina e di poter magari avere un macchinario per l’aferesi». Sogni? Forse sì, ma tutto sommato le ultime vicende sembrano aver dato ragione a chi sa ancora sognare.